Focus sulla scultura
narrazione e natura
Artista visivo italiano, Oscar Romanello è noto per le sue opere evocative nella scultura, nella medaglistica e nella pittura. Radicato in una formazione classica ma profondamente sperimentale, il suo linguaggio artistico unisce maestria artigianale e profondità concettuale. Influenzato da maestri artigiani e arricchito da esperienze interculturali, il suo lavoro esplora la memoria, il mito e la forma umana. Operando principalmente dal suo studio a Basaldella, la pratica di Romanello riflette una dedizione di tutta una vita alla materia, al significato e al movimento—invitando lo spettatore a spazi di riflessione, rito e trasformazione.
Esplora il mondo di Oscar Romanello
Questo spazio è dedicato alla condivisione del percorso di esplorazione artistica di Oscar Romanello e dei servizi offerti, tra cui commissioni su misura, workshop formativi e consulenze creative. Attraverso uno sguardo sul processo e sulla filosofia che guida ogni opera, il visitatore è invitato a scoprire una pratica fondata sulla materia, sul rito e sul significato. Vengono raccontate le collaborazioni con enti pubblici, realtà religiose e iniziative comunitarie, insieme alle esposizioni che hanno dato forma a una visione coerente e coinvolgente. Contatta lo studio per avviare un dialogo creativo o proporre un progetto condiviso.
BIOGRAFIA
Figlio di un’eredità antica e guidato dallo spirito degli elementi, l’arte di Oscar si esprime dove le parole tacciono.
Scultura e pittura

Oscar Romanello nasce a Udine nel 1951, in una terra dove la materia sembra già parlare, e la forma attende soltanto di essere liberata.
Il suo primo incontro con l’arte avviene in silenzio e luce: da bambino, osserva con occhi pieni di stupore le mani sapienti del padre Dino, valente artigiano, mentre nel laboratorio di Basaldella il ferro, il legno e il fuoco si trasformano in significato.
Guidato da quella prima fiamma, intraprende gli studi presso l’Istituto Statale d’Arte di Udine, dove si forma sotto la guida di maestri del calibro di Albino Lucatello, Nane Zavagno, Mario Baldan, Pino Mucchiut e Dino Basaldella.
Giovanissimo, aderisce al sindacato FINLAV (Federazione Lavoratori Arti Visive), partecipando come rappresentante ai congressi nazionali. Proprio in questi contesti entra in contatto con figure cardine del pensiero artistico e culturale italiano come Giuseppe Zigaina ed Emilio Vedova, attraverso i quali matura una visione dell’arte come gesto critico, come atto di liberazione (G. Dorfles).
Negli anni Ottanta, intraprende un nuovo viaggio nella profondità della forma, abbracciando la pratica della stampa calcografica. Frequenta il Centro Internazionale di Grafica di Saciletto di Ruda, sotto la direzione di Federico Righi, e collabora con il maestro Marcello Pirro, le storiche stamperie Arte Fallani di Venezia e Santini-Albicocco di Udine.
Espone le sue opere in numerose mostre promosse dal Centro Friulano Arti Plastiche, e partecipa agli incontri Intart, esperienze di scambio e residenza artistica tra Slovenia e Austria.
La sua ricerca continua negli studi dei maestri Max e Giulio Piccini, dello scultore Luciano Ceschia e del maestro orafo Sergio Mazzola. Sotto la loro influenza, nasce una serie di sculture bronzee e medaglie d’arte che conquistano prestigiosi riconoscimenti: dalla Triennale Nazionale della Medaglia d’Arte di Udine, alla Biennale del Bronzetto di Ravenna, dal Piccolo Formato in bronzo di Padova ai premi nazionali Bari 1982, Fabriano 1984 e 1986, e Pompei A.S. 2001.
Dal 2000, si dedica quasi esclusivamente alla scultura, nel silenzio fecondo della sua casa-studio-laboratorio a Basaldella, un luogo che respira con l’artista e con la materia.
Nel 2001, vince un concorso nazionale e realizza un’opera muraria in ceramica per il Tempio di Cargnacco, luogo di memoria per i Caduti dell’ARMIR in Russia.
Nel 2002, a Moggio, si aggiudica il primo premio “La Stella”, e nel 2004 realizza un ciclo di medaglie commemorative ispirate al pensiero di Papa Giovanni Paolo II.
Instancabile promotore dell’arte come esperienza condivisa e trasformativa, Romanello è ideatore e curatore di numerose iniziative, tra cui “Il senso del volo”, opera teatrale multidisciplinare e itinerante.
Ha organizzato per quindici edizioni i concorsi regionali di pittura ex-tempore a Pasian di Prato (Udine), eventi che hanno raccolto ampie partecipazioni artistiche. Collabora attivamente con l’associazione Felicearte a Valvasone, dove ricopre il ruolo di direttore artistico.
